Il diamante maledetto Hope

Il DIAMANTE MALEDETTO HOPE fa parte di una carrellata di oggetti maledetti o posseduti da entità malvagie che sconvolgono o mettono fine alla vita di chi ne entra in possesso.

diamante maledetto Hope

Insieme alle case infestate come Casa Matusita e molte altre, bambole possedute come Annabelle, dipinti maledetti e molto altro che soltanto a pensarci ci provoca un brivido; in tutto ciò esiste anche un diamante maledetto e il suo nome è Hope!

Il diamante maledetto Hope, noto anche come blu di Francia, è un celebre diamante di un insolito e profondo colore blu, del peso di 45,52 carati (9,1 grammi), attualmente custodito nello Smithsonian Museum di Washington.

Questo diamante è divenuto noto alle cronache non soltanto per il suo pregio, ma soprattutto per la sua terrificante storia. Dovete sapere che il diamante Hope ha una terrificante fama, infatti, chi lo ha avuto è generalmente caduto in sfortuna oppure è morto in poco tempo. Ancora non ci siamo addentrati nella storia di questo diamante e già l’incipit presagisce qualcosa di tremendo e sicuramente di inspiegabile.

La storia del diamante Hope

Il diamante Hope proviene dalle miniere di Golconda in India. A possederlo per primo, nel 1688, fu un mercante francese che si chiamava Jean-Baptiste Tavernier. Si narra che sia stato lui a staccare il diamante dall’occhio della statua di Rama-Sitra, scatenando di fatto l’ira della divinità che maledisse il diamante e chiunque l’avrebbe posseduto.

Dovete sapere che appena Jean-Baptiste Tavernier entrò in possesso del diamante, cadde in bancarotta e decise quindi di tornare in India alla ricerca di altri diamanti oppure oggetti di grande valore. Peccato che non ci arrivò mai, poiché morì durante il viaggio.

Con la morte dell’uomo, il diamante fu recuperato e arrivò in Francia, nelle mani del Re di Francia Luigi XIV. Il Re lo fece così intagliare a forma di cuore, riducendone i carati dagli originali 112 ai 67,5 del nuovo taglio. Sia lui che il suo successore, Luigi XV, lo sfoggiarono in numerose occasioni ma, pur avendo avuto entrambi una vita abbastanza lunga, morirono entrambi a causa di malattie molto dolorose: Luigi XIV per gangrena a un coscia, mentre Luigi XV per vaiolo.

Il diamante maledetto Hope aveva già iniziato a mietere vittime, ma quanto avete letto è soltanto l’incipit di una brutale sequenza di drammi e di morti.

Le altre disgrazie provocate dal diamante Hope

A) Il diamante maledetto Hope finì allora nelle grazie di Maria Antonietta, la quale lo unì ad altre pietre preziose e ci fece una collana. La sorte o la maledizione volle che lei e il marito siano decapitati durante la Rivoluzione francese. Allorché il diamante fu rubato e finì nelle mani di un gioielliere.

B) Il gioielliere già si sfregava le mani per il guadagno che avrebbe ottenuto con tale diamante, peccato che il figlio glielo rubò e lui morì d’infarto quello stesso giorno. Il figlio, forse per la maledizione della gemma preziosa oppure per il senso di colpa, il giorno seguente si suicidò. Un amico del giovane ladro s’impossessò del diamante Hope e qualche giorno dopo morì.

C) Nel 1830, il diamante maledetto Hope arrivò a Londra, dove lo tagliarono ancora e raggiunse la forma e il peso attuale di 45,5 carati. Il nobile inglese Lord Francis Hope, pagò una cifra esorbitante per il diamante e lo ribattezzò con il proprio cognome. Tuttavia, anche lui fu raggiunto dalla maledizione, quindi divorziò con la moglie ed ebbe problemi economici. Terrorizzato, si affrettò a liberarsi del diamante maledetto.

D) Hope finì allora nelle mani Jacques Colot, il quale impazzì ben presto e si suicidò appena dopo averlo venduto al principe Kanitowskij, il quale a sua volta morì linciato dai rivoluzionari russi.

E) Allora ne entrò in possesso il gioielliere greco Simon Matharides, il quale poco dopo si sfracellò in un burrone. Come vedete la storia di questo diamante maledetto è così agghiacciante da fare ricredere anche chi è scettico sulla veridicità delle maledizioni.

F) Il Sultano turco Abdul Hamid II lo acquistò per ben 400.000 dollari e ben presto impazzì e venne deposto dalla sua carica.

La strage famigliare indotta dal diamante Hope

Correva l’anno 1910, quando il gioielliere francese Pierre Cartier comprò il diamante e lo vendette a Edward Beale McLean, proprietario del Washington Post, il quale con tanto amore lo donò alla moglie. Errore più grossolano non avrebbe mai potuto compiere; un autentico dramma faceva capolino dalle tenebre e a indurlo sarebbe stato senz’altro il diamante maledetto Hope.

In poco tempo morì la madre di Edward, due cameriere e suo figlio di soli 10 anni fu investito da una macchina. Poi i coniugi McLean divorziarono e lui cadde preda dell’alcolismo. Ne susseguì uno scandalo che lo annientò. Dopo il divorzio, il diamante finì nelle mani di sua moglie che probabilmente era così folle da sfidare la maledizione. Brividi Horror vi assicura che se né pentirà severamente.

Arrivò il giorno in cui la figlia dei coniugi NcLean decise di convolare a nozze e durante la cerimonia indossò il gioiello maledetto. Anche lei fu colpita dalla maledizione e nel 1946 si suicidò con un cocktail di barbiturici. Agghiacciante davvero! Poi Evelyn McLean morì di polmonite.

Il diamante maledetto Hope viene messo al sicuro

Il diamante Hope finì allora nelle mani del gioielliere americano Harry Winston, probabilmente l’unico furbo in tutta la faccenda. Infatti, nel 1958 donò il diamante maledetto allo Smithsonian Institute di Washington, dove è ancora custodito e viene esposto al pubblico dentro una teca.

Probabilmente a qualcuno di voi è sorto il desiderio di regalare il diamante maledetto Hope a chi non vi è molto simpatico, anzi diciamo che odiate, ma purtroppo non potete farlo. Anche se vorreste rubarlo, è protetto da sofisticati sistemi di sicurezza…

E poi avreste davvero il coraggio di sfidare una terrificante maledizione?

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